lunedì 20 ottobre 2014

Into the deep

Non c'è più tempo per lasciarsi andare. Nicole Corradine Moore l'avverte nell'attimo in cui il suo c.pad suona furiosamente. Non c'è più tempo per pensare a quella pistola poggiata sul comodino che qualcuno le ha detto di infilarsi in bocca per non sentire troppo male. Una morte rapida ed indolore sempre se indolore si può definire la fredda canna di una pistola che ti apre la testa. Non c'è tempo neanche per rimettere l'anima e cercare di far affievolire la pesantezza che si trascina da settimane, quella legata agli antidolorifici che prende.
Raccatta due cose. Quelle più facili da trasportare poi il c.pad suona di nuovo.  
Seven Hills. Ti aspettiamo la. 
Sa esattamente chi è senza bisogno di rispondere. Macina pensieri uno dietro l'altro mentre lascia l'appartamento e sparisce. Così com'è arrivata. Non un suono. Non un lamento. Niente di niente. Raggiunge un pianeta freddo con il solo fottuto desiderio di stringere tra le braccia le persone che ama.
Daphne Kim che le riversa addosso l'amore per la Head anche se non a parole, lo fa a gesti. Che le dice che non doveva andare così. Che non è giusto. Daphne Kim che beve al posto di tutti per affondare nell'alcol un dolore che si porta dietro da settimane. No, forse - persino - anni.  
Non è un addio. E' un arrivederci. Troveremo sempre il modo di stare assieme.  
Nel momento in cui lo dice è sincera ma gli occhi si spostano su quella figura che non ha ancora detto parola se non qualche suggerimento su cosa fare. Razionale, freddo e calcolatore. Attento semplicemente. Si avvicina per un contatto. Stupido che possa essere sotto quelle parole che le chiedono di fare attenzione. No che la obbligano a promettere che farà attenzione.
Lo bacia in silenzio. Un bacio che sa di birra. Vorrebbe dirgli "Ti amo" e sentirselo scivolare addosso, sulla pelle come non hanno mai fatto. Vorrebbe stringerlo con tutta la forza di questo mondo perchè - lo sa - che se torna ad essere quell'aria fresca della sua vita deve farlo nel migliore dei modi. Portando conforto. Null'altro. Non fa niente di tutto questo invece. Non lo guarda neanche quando parla. 
Prometto. 
Se ne va lasciandoli li. Dentro quel bar. Se ne va senza guardarli. Se ne va senza un lamento. Spalle dritte e schiena tesa mentre i muscoli fremono per quel nervoso che le cresce dentro. Secondo dopo secondo. Passo dopo passo. Non si volta perchè non ce la farebbe ad andare via altrimenti. Stringe i denti. Stringe i pugni. Mai come ora desidera tenerli al sicuro. Conosce solo un modo per farlo. E farà di tutto per metterlo in pratica. Ed il baratro non è mai stato così vicino come lo è ora.
Prometto. 

giovedì 16 ottobre 2014

The Mummy

Qualcuno le ha sfondato la faccia con un calcio. Le ha fatto saltare la mascella. L'ha costretta in un limbo da cui non riesce ad uscire. Da cui non può uscire.  
Se n'è andata per questo. Si è fatta portare via dall'unica persona che - per ora - riesce a metterle le mani addosso. Perchè Nicole Corradine Moore non si farebbe toccare da nessun altro se non da suo padre.  Sta fissando il soffitto di una clinica che non sente sua. Che non ha mai visto. Non è casa perchè non c'è nessun posto che lei riesce a chiamare davvero casa. Non ha i colori del suo appartamento. Non ha i colori della sua camera sulla lattina. Non ha niente che le ricordi qualcosa. E' solo un soffitto marrone. Un pò anonimo che guarda perchè non ha la forza per fare altro stesa su quel letto d'ospedale. 
L'ha operata da poco Gustav Beauregard. Le ha detto che è andato tutto bene ma che - per la sua sicurezza - dovrà lasciare presto Safeport. Sa di non poter rimanere. In parte non vuole neanche farlo. Ha il viso fasciato. La mascella bloccata. La voce che esce metallica. Che non riconosce e non le appartiene quasi come tutto quello che la circonda. Compreso l'uomo che ama.  
Che è combattuto e costretto - quasi quanto lei - in quel limbo da cui non possono uscire. Ci sono due mamme che litigano. Che si azzuffano come due bambine indispettite. E si sa che quando i genitori litigano chi ci rimette sono sempre i bambini.  
Qualcosa scorre nelle vene in quel momento. Il medico somministra una dose di antidolorifico direttamente endovena. Non ci vuole molto perchè la vista s'appanni. Inizi a vedere sempre di meno fin quasi a lasciar sparire ogni cosa lasciando spazio solo a delle voci in lontananza. Poi - piano piano - spariscono anche quelle.  
Lasciano - per un attimo - spazio solo ai pensieri. Danno modo di portare a galla alcune cose. Il messaggio di Daphne Kim che si scusa e che le dice che c'è un pollo con le patate, da qualche parte, ad aspettarla. Di un medico che le dice che ha avvertito una persona. Quella persona e che lui vorrebbe passare a trovarla.  
Non voglio vederlo. Continua a ripeterlo dentro la sua testa, Nicole Corradine Moore, ben sapendo che non c'è niente - se non quel sorriso - che la fa stare bene. Non c'è niente - se non quegli occhi grigi - che riesce a mozzarle il fiato.  
Fai ciò che reputi più giusto. 
Mai come ora quelle parole le sembrano così maledettamente fuori posto. 

martedì 14 ottobre 2014

After the night

E' rientrata nella sua camera a piedi nudi visto che le scarpe - troppo alte per lei - le tiene infilate tra indice e medio della mano destra. E' entrata in camera sua in punta di piedi con gli occhi stanchi. E' un pò spossata, Nicole Corradine Moore, dopo una giornata che non sembrava finire mai.  
Lascia cadere le scarpe a terra richiudendo con un piede la porta dietro le sue spalle. Spritz, sul letto, la guarda con la testa reclinata di lato. Lei gli sorride. C'è sempre la Solo dietro tutto quel trucco e quel corpetto stretto che - piano piano - prende a slacciare riprendendo, forse solo in quel momento, a respirare davvero.  
L'ha cercato con lo sguardo per tutta la sera. L'ha trovato intento a parlare prima con una poi con un'altra persona. Troppe donne e tutte con troppi problemi. Ha lasciato correre concentrandosi su quello che aveva attorno. Zoey Miller delusa dalla decisione di Gustav Beauregard. Medico che si è sposato senza avvertire nessuno. In una chiesetta bianca in mezzo ai campi coltivati. Li dove l'odore di casa è più forte e fa tornare tutti un pò bambini. Compreso lui.  
A differenza della rossa, Nicole Corradine Moore, non è rimasta ferita dalla sua scelta. Ha capito. Ha saputo comprendere ed ha gioito della sua felicità anche se questa ha fatto male a tante persone. Non a lei che - sorridente - gli ha fatto solo i complimenti. Anche se gli ha strappato una promessa ed un viaggio. Li in quella casa dove lui vorrebbe portarla.  
Lascia cadere i vestiti - o quello che ne rimane - in terra infilandosi a piedi scalzi in bagno. Si guarda allo specchio in quel momento cercando - dietro quella maschera e quei boccoli - la donna che conosce e che - tutto sommato - non ha mai smesso di essere. 
Ripensa alle sapienti mani di Daphne Kim sul viso mentre la trasforma e la nasconde. Ripensa al viso della donna ora più sorridente del solito. Più solare e meno preoccupata. Sa che sta mangiando,Nicole Corradine Moore, e - in cuor suo - ne è felice. 
E ripensa anche ad un paio di occhi verdi. A delle lentiggini ed ai capelli rossi di un uomo che l'abbraccia trascinandosela cavalcioni sopra le gambe. Ad un uomo che - per la prima volta forse - si lascia andare con slancio contro di lei, tirandosela in braccio come se non potesse farne a meno. Ripensa a quelle chiavi che tintinnano di fronte all'uscio di casa, li dove - tra una risata ed un paio di baci - ha stretto le gambe attorno ai suoi fianchi. 
Nicole Corradine Moore apre l'acqua della doccia lasciando che questa scorra lenta sulla pelle. Non ha avuto modo di portarlo via durante la serata ma - tutto sommato - sa che, da oggi potrà approfittare maggiormente della sua presenza. 
E chissà se - un giorno - non saranno gli occhi grigi quelli che potrà vedere nascosti - magari - dietro un paio di occhiali scuri.

martedì 7 ottobre 2014

Pieces

Sono successe un pò di cose. Alcune sono andate al loro posto, altre - invece - continuano a non darle tregua. 
Nicole Corradine Moore avanza lungo la passeggiata guardando distrattamente all'indirizzo del mare. Il freddo inizia a percorrere Capital City come se non ci fosse un domani. Ha guadagnato dei soldi senza muovere un fottuto muscolo. Sta mettendo da parte un bel gruzzolo ma siamo ben lungi dall'essere felici.
Ha l'aria un pò tesa di chi vorrebbe di più. Di chi si rende conto di essere - improvvisamente - diventata avida : di soldi e di carezze. Di attenzioni. Di qualsiasi genere esse siano.  Si sente un pò in colpa per questo, Nicole Corradine Moore. Ha già tanto e vorrebbe di più.
C'è stato un giorno in cui s'è ritrovata a fissare l'immagine riflessa nello specchio e chiedersi se la persona che sta diventando, sotto l'aiuto di qualcuno troppo in alto e così maledettamente irraggiungibile, è quella che vuole essere o meno.  
C'è un noi nell'aria. Gli occhi corrono velocemente all'indirizzo dell'armadio, li dove un abito dai ricami precisi, le ricorda che non è sola. Che - probabilmente - non lo è mai stata. Ma c'è quel groppo nella gola che non va mai davvero via. Che la lascia spossata ed inappagata. Insofferente. Si rende conto di essere gelosa, Nicole Corradine Moore. Per la prima volta in vita sua, sa di essere gelosa e non doversi preoccupare di niente. Si fida e non si fida. Non teme e teme. E' una lotta continua per chi - a quei sentimenti - non è mai davvero stata abituata. 
Daphne Kim ha lasciato l'ospedale. E' tornata a casa e mangia. Poco ma mangia. Non l'ha abbandonata ma ha bisogno di staccare un attimo la spina poi tornare a cercarla. C'è qualcosa che non le piace e che la tiene sul chi va la sempre. Costantemente. L'ha promesso a sè stessa che cercherà - in tutti i modi - di proteggerla. A costo della sua stessa vita che sa non valere poi così tanto. 
Gustav Beauregard che la fa ridere. Che la tratta come una figlia. Che le dice cos'è giusto fare e cosa non è giusto. Che la spinge - costantemente - ad essere più decisa quando si tratta di prendere una decisione che riguarda la sua felicità. Anche se rischia di fare male più di quanto lui possa immaginare.  

Si ferma poggiando le braccia lungo il parapetto che la separa dalla spiaggia. Si accende una sigaretta. Abbassa il viso per guardare distrattamente il c.pad poi manda un messaggio a cui neanche aspetta una risposta. Lo fa perchè vuole farlo. Tornerà a guardare il mare poco dopo, Nicole Corradine Moore. E lo farà sorridendo.